And the winner is… Indiscrezioni dal mondo degli Oscar

Lumen Good Ideas

La 93° edizione degli Academy Awards è finalmente alle porte: il 25 aprile scopriremo chi riuscirà ad aggiudicarsi l’ambita statuetta e chi invece rimarrà a bocca asciutta. Quest’anno, a causa della pandemia ancora in corso, la cerimonia di premiazione è stata posticipata di un paio di mesi, sia per valutare l’andamento dei contagi, sia per modificare i criteri di ammissione alla competizione, permettendo così a un numero maggiore di film di partecipare alla corsa alla prestigiosissima statuetta dorata. Scopriamo dunque quali sono le curiosità, i retroscena, le sorprese e i record di questa particolarissima notte degli Oscar.

Il cinema è donna

Per la prima volta nella storia degli Academy Awards, ci saranno ben due donne a contendersi la statuetta per la Migliore Regia. Si tratta di Chloé Zhao per “Nomadland” (che ha ottime possibilità di accaparrarsi il premio) e dell’esordiente assoluta Emerald Fennell per “Promising Young Woman” (questo è il suo primo film, ma qualcuno potrebbe ricordarsela come attrice nei panni di Camilla Parker Bowles nella blasonata serie “The Crown”). Si tratta di una svolta epocale nella storia degli Oscar, considerando che nelle precedenti 92 edizioni appena 5 donne hanno ricevuto l’onore di una nomination come registe e soltanto una è riuscita effettivamente ad aggiudicarsi il riconoscimento (si tratta di Kathryn Bigelow con “The Hurt Locker” nel 2010). La prima donna a essere candidata, tuttavia, è stata l’italianissima Lina Wertmüller nel 1977 per il film “Pasqualino Settebellezze”, interpretato da Giancarlo Giannini (anch’egli candidato per la sua performance). Un primato nostrano che ha trovato conferma nell’Oscar alla carriera assegnato nel 2019 alla grande Lina!

Orgoglio tricolore

E di successi italiani potremmo parlare anche quest’anno durante la notte degli Oscar. Se è vero che “Notturno” di Gianfranco Rosi non ce l’ha fatta ad assicurarsi un posto nella cinquina del Miglior Film Straniero, l’Italia potrebbe comunque non rimanere a bocca asciutta. In prima istanza, dita incrociate per il fiabesco “Pinocchio” di Matteo Garrone, che ha guadagnato ben due candidature: Massimo Cantini Parrini per i Migliori Costumi e Dalia Colli con Francesco Pegoretti per il Miglior Trucco. Ma il fiato sospeso lo terremo soprattutto quando verrà annunciata la Migliore Canzone Originale. In questa categoria, infatti, è nominata Laura Pausini che, insieme a Dianne Warren, ha scritto il brano principale del film “La vita davanti a sé”, interpretato da Sophia Loren. Purtroppo, nonostante qualche bookmaker la desse per favorita, la Loren non è riuscita a ottenere una candidatura per la sua intensa prova. La canzone della Pausini, in compenso, è già riuscita a portarsi a casa un Golden Globe e, dunque, si impone come la favorita della competizione. Dita incrociate per l’ugola d’ora di Solarolo!

Provaci ancora, Glenn

Se la leggendaria Sophia Loren non è riuscita a entrare nella cinquina, un’altra veterana del grande schermo raggiunge quest’anno l’ottava nomination della sua carriera. Si tratta di Glenn Close, nominata come Migliore Attrice Non Protagonista per il film di Ron Howard “Elegia americana”, tratto dall’omonimo best-seller di J.D. Vance. L’incredibile versatilità dell’attrice ha colpito i giurati dell’Academy al punto da farle ottenere l’ambita candidatura, facendola così rientrare nell’esclusivo gruppo di attrici che hanno collezionato il maggior numero di nomination nella storia degli Oscar. Le altre dive sono Meryl Streep (21 nomination, 3 Oscar), Katherine Hepburn (12 nomination, 4 Oscar), Bette Davis (10 nomination, 2 Oscar) e Geraldine Page (8 nomination, 1 Oscar). All’interno di questo prestigioso gruppo, però, Glenn Close è l’unica a non aver mai vinto l’ambita statuetta. Nel 2019 l’attrice, super favorita alla vigilia, ha “perso” contro la collega Olivia Colman, protagonista di un film intitolato, ironia della sorte, proprio “La favorita”. Riuscirà a spuntarla quest’anno?

Omaggi tardivi

Quest’anno la categoria del Migliore Attore Protagonista vedrà gareggiare cinque attori straordinariamente diversi tra loro, dal veterano Anthony Hopkins, già vincitore nel 1991 per la sua indimenticabile (e inquietante) performance in “Il silenzio degli innocenti”, fino al giovane Riz Ahmed, primo attore di origini musulmane a ricevere la nomination. Secondo le revisioni, però, il favorito è Chadwick Boseman, noto al grande pubblico per essere stato la star indiscussa del blockbuster milionario “Black Panther”, ovvero il primo supereroe afroamericano della saga cinematografica Marvel. Purtroppo, l’attore è venuto a mancare lo scorso agosto, a soli 43 anni, dopo una lunga battaglia contro un tumore al colon. L’Academy ha voluto giustamente onorare la sua brillante carriera candidandolo per la sua prova in “Ma Rainey’s Black Bottom”, ma sarà sufficiente a garantirgli la vittoria? Prima di lui, solo due attori sono stati omaggiati con una statuetta postuma: rispettivamente Peter Finch nel 1976 per “Quinto potere” e il giovanissimo Heath Ledger nel 2008 per la sua iconica interpretazione di Joker in “Il cavaliere oscuro”. A loro si aggiungono il nostro Massimo Troisi, candidato nel 1996 per la sua prova in “Il postino”, e il leggendario James Dean, che di nomination postume ne collezionò addirittura due, per “La valle dell’Eden” (1956) e per “Il gigante” (1957), senza però riuscire a vincere.

Cerimonia in DAD

Come per il lavoro, la scuola, le lezioni di yoga, le riunioni e persino gli aperitivi con gli amici, anche la cerimonia degli Oscar dovrà cedere il passo a Zoom… almeno in parte. In un primo momento gli organizzatori della serata avevano assicurato che l’evento si sarebbe svolto rigorosamente dal vivo e in presenza, sebbene limitato ai soli artisti candidati. Tuttavia recentemente, a causa delle restrizioni ai viaggi e agli spostamenti legate alla pandemia, l’Academy si è trovata costretta a optare per una cerimonia “diffusa”, che verrà trasmessa in diretta non solo da Los Angeles, come da tradizione, ma anche da Londra e Parigi. In questo modo potrà essere assicurata la presenza di tutti i registi, attori e produttori europei nominati, che potranno collegarsi da alcune location debitamente preposte. In ogni caso, saranno banditi i collegamenti in pigiama direttamente dal divano di casa, come già avvenuto ai Golden Globe, ritenuti eccessivamente “informali” per quella che, nonostante tutto, si conferma essere la notte più magica e glamour del mondo del cinema.

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