libri italiani più importanti degli anni 2000

Lumen Good Ideas

Anche quest’anno, il gruppo degli Amici della domenica ha comunicato i titoli dei cinque romanzi che si contenderanno il Premio Strega, il riconoscimento più ambito e prestigioso dedicato alla letteratura italiana. L’annuncio è stato accompagnato da qualche sorpresa e non poche polemiche, soprattutto per l’esclusione inaspettata di “Sembrava bellezza” di Teresa Ciabatti: la decisione, piuttosto anomale, sancisce infatti l’assenza dalla competizione della casa editrice Mondadori per la prima volta in oltre vent’anni.

A rimanere in lizza, invece, sono cinque opere di autori e autrici molto diversi tra loro: “Due vite” di Emanuele Trevi (Neri Pozza), sulla vita di due amici scrittori prematuramente scomparsi; “Il pane perduto” di Edith Bruck (La nave di Teseo), sugli orrori della Seconda Guerra Mondiale; “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi), sui segreti inconfessabili di due sorelle lontane per molto tempo; “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito (Bompiani), sul rapporto tra una madre e una figlia; “Il libro delle case” di Andrea Bajani (Feltrinelli), sul pellegrinaggio di un uomo di casa in casa.

In attesa di scoprire quale romanzo si aggiudicherà l’ambito premio, entrando di diritto nella storia della letteratura, ripercorriamo insieme quali titoli hanno influenzato maggiormente l’evoluzione della narrativa italiana del nuovo millennio, assurgendo allo status di veri classici contemporanei.

“Baudolino” di Umberto Eco (Bompiani, 2000)

Capolavoro fantasy di Umberto Eco. Esilarante e avventuroso, straordinariamente colto e raffinato, propone anche una profondissima analisi delle problematiche della storiografia: mai come in questo romanzo l’autore ci insegna come la storia sia sempre scritta dai vincitori.

“Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti (Einaudi, 2002)

Nell’estate infuocata del 1978, il piccolo Michele scopre un segreto che cambierà per sempre la sua vita e il rapporto con sua padre. Divenuto cult fin dal momento della sua uscita, l’opera seconda di Ammaniti è, insieme, un disperato romanzo di formazione e una forte storia di amicizia.

“Imprimatur” di Rita Monaldi e Francesco Sorti (Mondadori, 2002)

Best seller internazionale, boicottato e censurato in Italia. Monaldi e Sorti ricostruiscono i loschi affari economici di Papa Innocenzo XI, che nel 2002 era a un passo dalla beatificazione. Il romanzo viene ritirato subito dal commercio e, nonostante il successo all’estero, rimane pressoché introvabile nel nostro paese.

“Vita” di Melania G. Mazzucco (Einaudi, 2003)

Nel 1903, i piccoli Vita e Diamante vengono catapultati dalla miseria delle campagne del Mezzogiorno, alla frenesia di una New York caotica e ostile. Mazzucco racconta con pudore e lucidità la loro avventura, tra tradimenti, sopraffazione, occasioni di riscatto e, soprattutto, la scoperta dell’amore.

“Gomorra” di Roberto Saviano (Mondadori, 2006)

Il romanzo d’inchiesta che ha rivoluzionato la narrativa italiana, best seller internazionale, ispirazione di film e serie di rilievo mondiale. Citando Hannah Arendt e Macchiavelli, ma anche “Scarface”, Saviano denuncia la brutalità e la depravazione morale del sistema camorristico.

“Economia canaglia” di Loretta Napoleoni (Il Saggiatore, 2008)

Non un romanzo vero e proprio, ma un saggio capace di rivelare, a un passo dalla crisi globale, le perverse dinamiche che avrebbero causato il disastro. Letto tanto in Italia quanto all’estero, quello dell’economista Napoleoni rimane un testo indispensabile per capire la genesi e l’attualità del mondo degli anni zero.

“Il tempo materiale” di Giorgio Vasta (Minimum Fax, 2008)

Tre ragazzini alle soglie dell’età adulta, una Palermo fatiscente e arsa dal sole, la deriva violenta delle utopie politiche delle Brigate Rosse e dell’assassinio di Moro. Vasta ripercorre con vena antinostalgica tutto l’immaginario collettivo degli anni ’70, riscrivendolo con penna abrasiva e perturbante.

“Accabadora” di Michela Murgia (Einaudi, 2009)

Tzia Bonaria è portatrice di un sapere antico e ancestrale: è l’accabadora dell’immaginario paesino di Soreni, colei che “aiuta nel trapasso”. Sullo sfondo di una Sardegna mitologica e polverosa, Murgia alterna poesia e audacia senza soluzione di continuità per sovvertire, coraggiosamente, tutti i tabù sull’amore, sulla morte, sul senso della vita.

“La ferocia” di Nicola Lagioia (Einaudi, 2014)

La dinastia dei Salvemini, potenti costruttori edili baresi, viene sconvolta dalla morte della giovane erede Clara. Su questo canovaccio noir, Lagioia prova a rileggere gli ultimi trent’anni di storia italiana, tratteggiando il ritratto di una famiglia (e una società) che affonda le proprie radici nell’angoscia e nel male.

“Kobane Calling” di Zerocalcare (Bao Publishing, 2016)

Graphic novel di straordinario spessore umano, artistico e politico. Racconta i due viaggi del famoso fumettista Zerocalcare in Kurdistan tra incontri, dialoghi ficcanti, immagini indelebili e rivendicazioni di un popolo in drammaticamente lotta per la propria libertà.

Lumen – Good Ideas