Ed Wood

Luce Cine Club

Bentornati! Finalmente sembra che le sale cinematografiche possano riaprire e consentirci di tornare a vedere un bel film nel migliore dei modi, ma comunque vada, il vostro cinema virtuale Luce Cine Club è qui come sempre.

Personalmente ho sempre adorato il cinema biografico, specialmente quando racconta le vite di personaggi borderline, bizzarri e che si discostano dai canoni della normalità. Ed è per tale motivo e per festeggiare il ritorno del cinema in sala, questo mese vi parlerò di una pellicola che narra della storia di un regista unico nell’ ambito della settima arte: Ed Wood.

Ed Wood è un film di Tim Burton, ispirato alla vita e alle opere di Edward D. Wood Jr definito “il peggior regista di tutti i tempi”.

Nel 1994, anno della pellicola, Tim Burton, in pieno stato di grazia a livello creativo, reduce infatti dai sucessi dei suoi due Batman e del supercult Edward Mani di Forbice, decide di dedicarsi al progetto di Ed Wood, esprimendo al meglio tutta la sua poetica dark. Costruisce infatti, un’opera dolcemente malinconica e al contempo davvero divertente, un sincero omaggio a quei freak, da lui tanto amati, che vivono ai margini delle regole e convenzioni più comuni e mostrandoci uno spaccato più oscuro della dorata Hollywood, dove spesso i sogni rimangono dolorosamente tali.

Siamo nel  1952, il giovane e squattrinato Ed Wood dirige una sgangherata compagnia teatrale, ma sogna di debuttare nel cinema come regista. Il nostro protagonista ha l’abitudine molto bizzarra di vestirsi da donna, pur essendo eterosessuale, e questo lo spinge a proporsi ad un produttore di b-movie per dirigere un film sul tema del cambio di sesso. Per convincerlo, utilizza inoltre la sua neonata amicizia con Bela Lugosi, celeberrimo Dracula ormai caduto in disgrazia e schiavo della dipendenza da morfina.

Il film diretto da Wood risulterà a dir poco disastroso: girato in maniera dilettantesca, con sequenze di repertorio usate a casaccio, effetti speciali involontariamente demenziali e una sceneggiatura praticamente inesistente.

Il flop che ne consegue non scompone assolutamente Wood, è un sognatore ottimista, strapieno di idee e fiducia incrollabile in se stesso. Ma probabilmente senza alcun talento e sicuramente senza un soldo in tasca.

Nel prosieguio del film Ed Wood, affiancato dal fidato Lugosi, si imbarcherà in una serie di tentativi più o meno disastrosi di lasciare un segno nel mondo del cinema o almeno di riuscire a crearsi una posizione credibile e stabile ad Hollywood.

I sogni incrollabili e la forte passione e amore verso il cinema porteranno il regista a costruire intorno a sé una vera e propria famiglia di personaggi bizzarri ed inverosimili, una factory di losers, vittime di una celebrità solo immaginata.

Per produrre le sue improbabili pellicole Wood arriverà ad inventarsele tutte e a scendere ai più disparati compromessi artistici e non (battezzarsi, rubare dagli altri studios materiale vario e scegliere come attori chiunque gli portasse del denaro per portare avanti i suoi progetti) e a fare di ogni necessità virtù. Insomma buona la prima sempre e comunque. Per Wood contava soltanto portare a termine la pellicola e realizzare la sua visione di cinema, il come farlo era molto secondario.

Questa situazione di cronica difficoltà a riuscire a realizzare le sue idee su pellicola senza doversi barcamenare tra problemi economici e produttivi portarono Wood ad una profonda frustrazione e senso d’ingiustizia che ritrovò simili a quelle provate anche da una leggenda come Orson Wells, con cui un pomeriggio si ritrovò a colloquiare al tavolo di un bar.

Al clima di allegra follia e delirio dei set diretti da Wood fa da contraltare il fondamentale ruolo di Bela Lugosi destinato inesorabilmente ad un decadimento materiale ed interiore, che lo porterà alla morte, donando alla pellicola un sottofondo amaro e tragico che comunque si percepisce anche nei momenti più assurdi ed esilaranti della pellicola.

Nel ruolo di Ed Wood troviamo un giovanissimo ed ispirato Johnny Depp, all’epoca e per molte altre volte ancora pupillo e personificazione pura delle visioni gotiche di quel genio di Tim Burton,  mentre a vestire i panni di Bela Lugosi c’è uno strepitoso e sofferente Martin Landau, che per questa interpretazione vinse un meritatissimo Oscar come miglior attore non protagonista.

Ed Wood non è però soltanto l’omaggio innamorato di Burton ad un cinema, soprattutto horror e fantastico che tanto ha influenzato la sua formazione ed immaginario, di cui preferisce esaltare l’anima genuina ed appassionata piuttosto che rimarcare gli evidenti limiti. E’ un riconoscimento a chi è stato schiacciato dai propri sogni e utopie dal cinismo, vacuità e memoria corta del mondo del cinema e dalla distanza che a volte separa passione e talento soprattutto per chi fa della propria originalità un punto di forza, anche se questa può portare ad una probabile sconfitta.

Il film, totalmente girato in uno sporco ma evocativo bianco e nero, ripropone felicemente l’estetica dell’epoca raccontata e restituisce, anche grazie alle colonne sonore, un ritratto efficace di quel mondo dark e naif tanto caro al regista Burton.

“Il cinema non è fondato su piccoli dettagli, è la magia dell’insieme”- Ed Wood.

Scorrono i titoli di coda. Il film è finito. Ma non la sua magia.

Buone cose.

Il corry

ALCUNE CURIOSITA’

  • Rick Baker, forse il più grande truccatore specializzato in make up per effetti speciali, pur di partecipare al film lavorò gratis. Scelta ampiamente ripagata dall’ Oscar vinto per il miglior trucco.
  • Quentin Tarantino ha citato il film ed Ed Wood come fonti fondamentali per la sua carriera registica.
  • I golfini d’Angora rosa non stanno bene a tutti!