Un’estate italiana: i tormentoni che non puoi dimenticare

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Estate fa sempre rima con tormentone. Fin dagli anni ’60, i nostri ricordi sono legati indissolubilmente a ritornelli pop che, grazie al loro successo, sono diventati la vera colonna sonora dei nostri momenti più giocosi e spensierati. In attesa di scoprire quale sarà la canzone dell’anno, tra le “labbra rosso Coca-Cola” di Orietta Berti e la tequila di Elettra Lamborghini, vi proponiamo un viaggio nel tempo alla riscoperta dei tormentoni più memorabili delle estati italiane.

“Tintarella di luna” – Mina

È la colonna sonora ufficiale degli anni del boom economico italiano. Composta inizialmente da Bruno de Filippi per il gruppo Campioni, in cui militerà anche Battisti a inizio carriera, giunge alle orecchie di una giovanissima Mina nell’estate ’59 a Ischia. Incisa in una nuova versione dalla Tigre di Cremona, la canzone arriverà ai vertici delle classifiche, ancorandosi al tessuto sociale dei baby boomers così a fondo che ancora oggi se ne sente il riverbero.

“Abbronzatissima” – Edoardo Vianello

Se a giocarsi il titolo di re dei tormentoni oggi abbiamo personaggi come Takagi & Ketra o i Boombadash, negli anni ’60 il re incontrastato del genere era senza dubbio Edoardo Vianello. Look da bravo ragazzo e voce pulita, nella sola estate del 1963 Vianello è riuscito a pubblicare due diversi 45 giri e portarsi a casa, in contemporanea, due tormentoni assoluti: gli iconici “I Watussi” e, soprattutto, “Abbronzatissima”. Il merito va senz’altro condiviso anche con il Maestro Ennio Morricone, autore degli arrangiamenti del pezzo.

“Azzurro” – Adriano Celentano

Pare che Vito Pallavicini, storico paroliere della musica leggera italiana, abbia convinto Adriano Celentano a incidere questo pezzo spiegandogli al telefono: “Ho avuto un’idea pazzesca, però dobbiamo vederci, perché te la devo spiegare di persona. Ho scritto il testo di una canzone su una musica di Paolo Conte che non puoi non incidere perché sarà l’inno degli italiani: si chiamerà Azzurro”. Pallavicini non sbagliava: ancora prima di registrarlo, era chiaro che il pezzo sarebbe durato negli anni. E infatti “Azzurro” è entrato subito nell’immaginario collettivo degli italiani, diventando una delle canzoni nostrane più apprezzate anche all’estero insieme a “Nel blu dipinto di blu”.

“Vamos a la playa” – Righiera

L’improbabile duo formato da Michael e Johnson è stato, begli anni, una vera fucina di tormentoni: basti pensare a “Innamoratissimo”, “L’estate sta finendo” o ancora “No tengo dinero”. Ma nulla è comparabile a “Vamos a la playa”, una canzone capace di trascendere la propria epoca e diventare l’inno vacanziero per antonomasia. Orecchiabile e accattivante, dal 1983 rimbalza di ombrellone in ombrellone. E siamo convinti che riecheggerà ancora.

“People from Ibiza” – Sandy Marton

Sull’onda dei ritmi spensierati dei Righiera si colloca anche questo pezzo intramontabile del cantante croato Sandy Marton. Dietro a questo successo c’è l’infallibile produttore Claudio Cecchetto, già autore del celebre “Gioca Jouer”. La canzone descrive personaggi mitologici che popolano quella che non è solo una semplice isola, bensì un vero e proprio paese delle meraviglie in cui l’estate dura tutto l’anno.

“Un’estate italiana” – Gianna Nannini ed Edoardo Bennato

Dopo i pezzi cult degli anni ’80, il decennio successivo si apre con un evento memorabile: il Mondiale che torna in Italia dopo più di 50 anni. La colonna sonora dell’evento, scritta da Giorgio Moroder, è stato l’ultimo 45 giri a raggiungere la vetta delle classifiche prima dell’addio al formato e ha segnato un impatto sull’Italia pallonara talmente indelebile da risuonare in un’altra notte magica, a Berlino, dopo la vittoria della Coppa nel 2006.

“Vamos a bailar” – Paola e Chiara

Diventate famose grazie alla vittoria nella categoria Nuove proposte al Festival di Sanremo 1997, all’inizio del nuovo millennio Paola e Chiara si propongono al pubblico con un’immagine inedita, più sexy e ammiccante, e un nuovo album che viene lanciato con il singolo “Vamos a bailar”. Il pezzo non solo diventerà uno dei brani più conosciuti delle sorelle Iezzi, ma nel 2009 sarà eletto addirittura come “miglior tormentone estivo degli ultimi 20 anni” dai lettori di “TV Sorrisi e Canzoni”.

“Tre parole” – Valeria Rossi

Si dice che inizialmente il testo di questo brano famosissimo recitasse così: “Sono il guaritore / Sono il tuo dolore / Sono la notte che deve passare”. Dopo un lavoro di alleggerimento, la gioiosa e spensierata danza delle api di Valeria Rossi è diventata la regina incontrastata dell’estate di un anno, il 2001, per niente “leggero”. L’artista è poi sparita dalle scene, forse schiacciata dal successo travolgente della sua creatura, ma il suo ritornello rimane indelebile nella memoria.

“Roma-Bang Kok” – Baby K e Giusy Ferreri

Unisci una reginetta pop, una rapper dai look eccessivi, un ritmo orecchiabile, un testo che si impara a memoria, un video che richiama le atmosfere di “Thelma & Louise” e la voglia di vacanze. Et voilà: il tormentone è servito! Da notare che, da questo momento in poi, non passerà estate senza un pezzo trascinante firmato da Giusy Ferreri o da Baby K, anche se non più in coppia.

“Andiamo a comandare” – Rovazzi

Nato per gioco sui social, il singolo d’esordio di Rovazzi sembra scritto e musicato per un pubblico di bambini. Ma diventerà una vera hit quando passa a pieni voti l’unico vero test rilevante per i tormentoni: quello dei balli di gruppo. Rimbalzando dai villaggi turistici ai matrimoni, il pezzo si porta a casa 5 dischi di platino e consacra Rovazzi nell’Olimpo delle canzoni estive, dando il via alla sua carriera anche in TV e al cinema. Niente male per uno che andava in giro col trattore in tangenziale.

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