Viaggio in solitaria Timori e titubanze

Mai stare fermi andiamo a tutto gas

Viaggiatori solitari o amanti delle avventure di gruppo?
Non esiste una risposta giusta o sbagliata… L’importante è partire!

Nel 2018 ho avuto la fortuna di “sbattere la testa” contro una testimonianza di viaggio completamente nuova ed inaspettata. Ho incontrato una viaggiatrice solitaria durante l’on the road in India che è riuscita ad infrangere dei pregiudizi che mi portavo nel mio bagaglio personale.
Oggi vi voglio parlare di Eleonora.

La mia indole da persona curiosa mi ha spinto ad approfondire la testimonianza e durante i venti giorni di viaggio in Rajasthan le ho posto infinite domande per riuscire a trovare la risposta ad un mio grande quesito…

COSA SI PROVA A PARTIRE PER UN VIAGGIO COMPLETAMENTE DA SOLI?

Molti di voi, che state leggendo questo articolo, staranno collegando questa domanda a qualche persona più o meno vicina alla vostra quotidianità, che nel proprio “modus vivendi” ha scelto questa formula di viaggio.

Un primo pregiudizio da sfatare immediatamente è quello connesso alla differenza di genere.

Parlare di Uomo o Donna rischia di focalizzare la nostra attenzione sui soliti pregiudizi ancorati ad una visione antica e fossilizzata al passato. Sempre più spesso, mi capita di sentire persone attorno a me, sostenere che le ragazze non dovrebbero viaggiare da sole perché è un’esperienza troppo rischiosa ed imprudente.

Una teoria che si rivela sempre più reale è quella che, dietro a questa “scusa” nascondiamo la nostra profonda insicurezza.
Io stesso, in prima linea, ho dovuto rivedere la mia teoria dopo aver incontrato nel mondo varie ragazze e ragazzi amanti del viaggio in solitaria. Grazie a loro, dopo 12 anni di avventure in compagnia, ho affrontato il mio primo on the road in Italia partendo da solo nel Giugno 2020.

Qui di seguito si trova l’interessantissima intervista che abbiamo realizzato noi di GuirriTour alcuni mesi, fa chiacchierando in modo molto amichevole con Eleonora.
Questo video vuole essere un modo per spronare chi è titubante, a partire!

Buona visione!

VIAGGIO DA SOLA PER CONOSCERE ME STESSA

Il viaggio diventa la medicina della propria anima. Viaggiare per scoprirsi. Questa esperienza inizia dallo studio pre-partenza fino al momento in cui si cammina

con lo zaino in spalla in una nazione lontana da casa. Ogni passo diventa il pretesto per scoprire nuovi lati della propria personalità.

Il viaggiatore, molto spesso, si trova in sintonia con la natura circostante e ritrova ragioni per le quali gioire ed essere grato con se stesso. Motivi che, la routine della propria quotidianità tende ad offuscare.

VIAGGIO DA SOLA PER SEGUIRE I MIEI RITMI

Viaggiare da soli significa rispettarsi. Nella parola rispetto, troviamo infinite sfaccettature.
Inizialmente questa scelta comporta una perfetta organizzazione personale ed un’ottima capacità di “problem solving” e nel momento in cui si dovessero verificare delle difficoltà, la propria forza è la risposta ad ogni imprevisto.

Viaggiare da soli significa rendere conto a se stessi di scelte o cambi di programma; il confronto avviene con il proprio Io interiore nel pieno rispetto della propria attitudine.
Questo discorso spazia anche verso le proprie abitudini alimentari e alla gestione delle finanze.

VIAGGIO DA SOLA PER CONOSCERE ALTRI SOLITARI ON THE ROAD

Viaggiare da soli apre la porta ad una delle esperienze più belle in assoluto: l’amicizia.

Lungo i sentieri del mondo nascono amicizie che, in molti casi, durano per sempre anche a distanza di molti chilometri.
Il confronto e la condivisione sono due dei pregi che il viaggiatore solitario conosce molto bene.

Tappa dopo tappa, il saper confrontare e condividere le proprie esperienze di viaggio con altri appassionati, trasmette una motivazione incredibile da entrambe le parti. Conoscere gente nuova on the road ed ascoltare i loro racconti, arricchisce 100 volte di più di una lettura intensiva nel miglior libro di viaggi al mondo.

Imparare a chiedere consigli ed ascoltare i suggerimenti vi permette di arricchire il vostro viaggio di esperienze significative e in molti casi vi porterà a rimuovere eventuali tappe che potrebbero essere una semplice perdita di tempo.

La condivisione, molto spesso, diventa l’arma vincente del vero viaggiatore che si trova a condividere alcune tappe di viaggio con qualcuno di sconosciuto con il quale, in breve tempo, ci si sente in forte sintonia.

Magnifico, non è vero?

La figura di Eleonora ci insegna ad alzarci dalla poltrona e partire come ha fatto lei, in solitaria, tra le strade del Marocco, tra i bisognosi dei villaggi del Kenya oppure on the road tra Myanmar, Vietnam e Tailandia affrontando imprevisti che possono intercorrere come: il furto del cellulare nella medina di Marrakech o il losco passeggero nello stesso scomparto del treno notturno durante un trasferimento in Vietnam.

La scelta della modalità di trasferimento tra una località e l’altra, è una delle decisioni più ardue e rischiose che il viaggiatore solitario deve saper prendere.
Scegliere di fare autostop, permette di risparmiare tantissimi soldi, che a lungo andare, possono essere investiti in attività o in nuove esperienze ma questa modalità di viaggio vi espone anche ai comuni rischi della strada, d’altro canto, spendere soldi in mezzi di trasporto pubblici, taxi o aerei è una variante molto più comoda e sicura ma certamente più dispendiosa.

E tu?
Sei più per i viaggi in solitaria o in compagnia di altri amici?

Facci sapere cosa ne pensi nei commenti!

Buon viaggio!

Lorenzo – GuirriTour